Il quadro ritrae il figlio di Rembrandt e della sua prima moglie Saskia, Titus van Rijn (1641-1668), quarto ed unico figlio sopravvissuto della coppia e che anche lui, come la madre, fece da modello in molti lavori del padre. Diventò anche lui pittore, entrando nella bottega del padre, pur non possedendone l'abilità e la genialità. Il dipinto non è un ritratto nel senso stretto del termine, qui il vero tema sembra essere la lettura: il ragazzo è assorto nella lettura del libro, che afferra con due mani; ha un sorriso sul volto, con la bocca leggermente aperta, come nell’atto della lettura ad alta voce. La luce viene utilizzata dall'artista come mezzo per intensificare l'espressione dell’effigiato: alcune parti del viso, così come la mano e il libro, emergono dall'oscurità del fondo.