Cenni biografici su Lucio Susmel

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                   Lucio Susmel 

“Sono nato il primo agosto 1914. Le dice niente questa data? Quel giorno scoppiò la Prima Guerra Mondiale: con un esordio così, il mio destino era già segnato”, ricorderà scherzosamente più tardi lo stesso Lucio Susmel. Dopo aver frequentato le scuole italiane nella città quarnerina, si trasferì a Firenze, dove seguì le proprie passioni legate all’ambiente e alla biologia, frequentando il Regio Istituto Superiore Forestale Nazionale, poi divenuta Facoltà di Agraria di Firenze. Qui si teneva l’unico corso di insegnamento specializzato in Scienze Forestali dell’allora Regno d’Italia. Laureatosi nel 1937, dopo una breve pausa imposta ai suoi studi dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, proseguì la propria passione, coronata successivamente da una cattedra universitaria ottenuta presso l’Università degli studi di Padova, dove concluse la sua carriera come professore emerito di ecologia.

L’interesse per lo studio e per l’applicazione scientifica sono sempre stati abbinati alla vocazione per la pittura e dalla voglia di confronto e scambio di idee con i cultori d’ogni forma d’espressione artistica. A Firenze affinò sicuramente l’amore e la sensibilità per l’arte, in particolare per la pittura, la quale lo accompagnerà ininterrottamente durante tutta la propria vita. Tra gli esempi più noti e particolarmente interessanti della sua attività artistica vi è l’illustrazione del saggio di Giorgio Chiarelli, edito nel 1945, con il titolo di Storia della Letteratura Russa. Susmel, in questo caso, andò a realizzare, mediante l’utilizzo del carboncino, i ritratti dei più importanti scrittori della storia russa, accompagnando così le parole del Chiarelli.

Nella città medicea conobbe e frequentò personaggi del calibro di Annigoni, Soffici, Rosai, Papini, Montale, Severini, Morandi, De Pisis e Carrà, partecipe di un clima culturale che trova la sua espressione in un circolo intellettuale particolarmente fine ed acuto. Susmel poté scambiare le proprie idee, influenzando e venendo influenzato, da alcune delle figure di spicco dell’Italia della metà del XX secolo. Essi si ritrovavano al famoso Caffè delle Giubbe Rosse, inaugurato nel 1897, che divenne un vero e proprio circolo letterario, scientifico e culturale, un luogo di esperienze e scambi di competenze diverse.

Susmel, oltre ad essere un grande amante della storia dell’arte, si cimentò anche nella produzione artistica. La sua attività è anche testimoniata dalle molte mostre a cui vi partecipò con opere di pregevole fattura, realizzate con grande maestria mediante le tecniche più disparate: nel suo grande impegno in mostre ed esposizioni (es. 1988, Piazzola sul Brenta, provincia di Padova – Villa Contarini Allestimento della mostra “Antologica Lucio Susmel”) ha presentato olii, acquerelli, disegni a pastello, incisioni su metallo, pietra, linoleum, punta secca, oltre a litografie su pietra.

Questa vena artistica troverà testimonianza anche nei tanti disegni con cui corredò alcuni dei suoi testi, come Principi di ecologia, e nelle pregevoli tavole che raffigurano i più diversi ecosistemi.

Dopo il pensionamento ha continuato a studiare, a scrivere e a ricoprire incarichi scientifici di prestigio; era particolarmente attivo nei lavori dell’Istituto Veneto, dell’Accademia Galileiana di Padova e dell’Accademia dei Georgofili di Firenze.

Lucio Susmel si spense all’Isola d’Elba il 26 luglio 2006, dopo una vita ricca di esperienze, emozioni e, soprattutto, di cultura.