NOTE BIOGRAFICHE: | - Nato nel 1929 a Casarsa della Delizia, Elio Ciol matura fin da ragazzo una vasta esperienza nel campo della fotografia grazie all'impiego presso il laboratorio paterno. Nel 1944 la stampa di alcune fotografie di un ufficiale tedesco gli apre il mondo della fotografia artistica, che non abbandonerà più in poco meno di settant'anni di carriera. Ufficialmente la sua attività di fotografo ha inizio nel 1949, con la partecipazione a Udine al primo concorso fotografico regionale, dove ottiene il terzo premio sul paesaggio. Dopo aver appreso il metodo del racconto per immagini grazie all'incontro con Luigi Crocenzi, nel 1962 viene chiamato da David Maria Turoldo come fotografo di scena per il film "Gli Ultimi". Nel 1969, assieme a Carlo Mutinelli, Giacomo Tasca, Virgilio Tramontin e altri, fonda l'"Associazione per la conservazione di un archivio artistico del Friuli", con sede a San Vito al Tagliamento, prima organica raccolta di fotografie e diapositive di opere d'arte capace di far conoscere l'imponente patrimonio d'arte friulano: in maniera collegata a questa iniziativa, nel 1971 la Regione ha costituito, prima in Italia, un Centro di catalogazione regionale, con sede a Villa Manin di Passariano. Gli anni '80 e '90 sono segnati da numerose pubblicazioni, come "Assisi" e "Venezia", che ottengono importanti riconoscimenti internazionali. Numerosi sono i premi ricevuti in regione e all'estero e nel 1999 si registra l'uscita del volume, curato da Giuseppe Bergamini, relativo ai suoi cinquant'anni di attività. Dieci anni dopo, in occasione dei suoi ottant'anni, vengono organizzate tre distinte mostre a Villa Manin di Passariano, al Centro Studi P.P. Pasolini di Casarsa della Delizia e nella Chiesa di San Francesco di Pordenone. Del 2017, infine, è l'ultima mostra antologica dedicata al maestro, organizzata a Casarsa in seguito al dono dello stesso Ciol alla città natale di un prezioso fondo di 500 scatti.
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BIBLIOGRAFIA SELEZIONATA: | - C. MUTINELLI, Fotografie di Elio Ciol, in "Il Gazzettino", 23 aprile 1961; L. BONANNI, Arte e poesia nella fotografia di Ciol, in "Il Gazzettino", 11 marzo 1969; A. CRAWFORD, The Photography of Elio Ciol, in "British Journal of Photography", 124 (1977), pp. 416-421; I. ZANNIER, Fotografia in Friuli 1850-1970, Reana del Rojale/Udine 1979, pp. 27-28; U. PERNIOLA, Duecento e più foto di Elio Ciol del piccolo universo friulano, in "Messaggero Veneto", 20 marzo 1985; G. CHIARAMONTE (a cura di), Elio Ciol, Italia Black and White, Milano 1985; G.P. TINTORI, L. STUCCHI, Intervista a Elio Ciol, in "Il Fotografo Professionista", 28 (1987), pp. 21-28; A. BERTANI, Il realismo poetico e il mito senza tempo. Ecco il Friuli nelle foto di Elio Ciol, in "Il Gazzettino", 14 gennaio 1991; A. CRAWFORD, Assisi non è una città, la fotografia di Elio Ciol, in Assisi, Milano 1991, pp. 13-19; N. NANNI, Quando la fotografia diventa arte. Elio Ciol: un friulano conosciuto nel mondo, in "Friuli nel Mondo", febbraio 1994; G. ELLERO, Elio Ciol fotografo in Casarsa, in "Ciasarsa", 11 settembre 1995, pp. 599-610; L. PERISSINOTTO, Elio Ciol: felice coincidenza di arte e vita, in "Atti dell'Accademia "San Marco" di Pordenone", 1 (1999), pp. 153-180 (con bibliografia dei contributi contenenti fotografie di Ciol); G. BERGAMINI (a cura di), Elio Ciol. Cinquant'anni di Fotografia, Milano 1999; Elio Cio, in "Fotostorica", 15/16 (2001), pp. 72-73; R. MUTTI, Elio Ciol. Il fascino del vero, Cornuda 2004; S. MOMESSO, C. SALA, Elio Ciol. Concrete astrazioni, Motta di Livenza 2007; S. MOMESSO, C. SALA, Elio Ciol. Nel soffio della storia, Motta di Livenza 2007; Elio Ciol. Gli anni del Neorealismo, Torino 2009; F. AMODEO, Elio Ciol. Terre di poesia. Fotografie 1950-2007, Venezia 2009.
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LA FOTOGRAFIA DI OPERE D'ARTE: | - Riguardo alla riproduzione di opere d'arte, fin dai suoi esordi Elio Ciol entra in contatto con tutte le forme espressive e, ad eccezione delle riprese a colori volute dalla committenza per alcune pubblicazioni, lavora quasi esclusivamente in bianco e nero: questo «gli consente, infatti, nella fase della stampa - non meno importante della ripresa - di intervenire sul soggetto, di interpretarlo attraverso l'ampia gamma di toni che vanno dal bianco al nero per smussare asprezze o creare misteriose lontananze, di trasfigurare la realtà in serena e poetica contemplazione» (Bergamini 1999, p. 15). In tal modo l'opera fotografata non è freddamente riprodotta, bensì intimamente compresa, divenendo pertanto sia fotografia di documentazione che fotografia artistica. Le sue campagne fotografiche hanno contribuito in maniera centrale alla percezione del patrimonio storico artistico e paesaggistico del Friuli Venezia Giulia.
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FONDI FOTOGRAFICI: | - Fotografie di Elio Ciol sono presenti nelle seguenti collezioni pubbliche: Chicago, The Art Institute; University of Princeton-New Jersey, The Art Museum; University of Arizona, Center for Creative Photography; New York, Centre Canadien d'Architecture; New York, International Museum of Photography; New York, Metropolitan Museum of Art; Udine, Fototeca dei Civici Musei; Udine, Fototeca del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale; Assisi, Galleria di Arte Contemporanea Pro Civitate Christiana; University of Texas, Humanities Research Center; Charleroi, Musée de la Photographie; Aberystwyth, Università del Galles; Londra, Victoria and Albert Museum.
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